Documento di Sintesi Maratona Civica Popolare

Documento di Sintesi Maratona Civica Popolare

MARATONA CIVICA PER PADOVA 2014

Prima scheda di sintesi dei contributi dell’1 marzo 2014 –  Work in progress n. 1

HANNO DISTRUTTO PADOVA. CORRIAMO A RICOSTRUIRLA!  CONTRO PAURA, DISOCCUPAZIONE E POVERTÀ’!

“Padova ha un’enorme e preziosa ricchezza culturale, artistica, scientifica, produttiva, commerciale e spirituale da mettere al sevizio della collettività. Il nostro obiettivo è ridare forza a queste anime di Padova sottolineandone la vocazione internazionale e proponendola quale laboratorio di innovazione, accoglienza e qualità della vita”.

1. Sicurezza. Va estirpato alla radice il cancro sociale ed economico dell’illegalità, della clandestinità e dell’insicurezza con: realizzazione di un centro dove portare i clandestini togliendoli dalle strade e consentendone l’espulsione (CIE); preciso e verificabile coordinamento tra le forze dell’ordine; maggiore utilizzo di agenti in borghese in zone a rischio (es. parchi cittadini); maggiori controlli sanitari e anti-sovraffollamento degli appartamenti; verifiche più puntuali dei China Ingross” della zona industriale; stop a venditori abusivi, accattoni molesti, prostitute e parcheggiatori illegali; nuovo piano di illuminazione generale della città, delle mura, degli angoli dimenticati; ricerca dei migliori software per dotare le telecamere di alerts automatici e deduzioni fiscali (TASI) per chi si dota di telecamere e vigilanza in forma associata collegate a centrali uniche di intervento.

La sicurezza passa però attraverso percorsi di rivitalizzazione della città.

2. Nuova centralità e nuovi sostegni all’imprenditoria per invertire il tragico trend della disoccupazione e della attuale qualità della vita. La crescita e l’occupazione ci saranno attirando a Padova nuove funzioni centrali per il Nord-est, il bacino adriatico e l’Alpe – Adria, con: offerta di aree alla Comunità Europea per una sede della UE per il corridoio 5 dove incrocia il corridoio adriatico; offerta di benefici urbanistici e aree ad aziende leaders in Italia e a multinazionali perché scelgano Padova come sede nordorientale; identificazione in Padova di funzioni precise e esclusive negli accordi di area metropolitana, quali uffici regionali, funzioni fieristiche, snodi logistici e interportuali; creazione di piattaforme di incontro e condivisione fra aziende, giovani, università e centri di ricerca per stimolare idee, creatività e nuova imprenditorialità; bisogna, poi, stimolare ed incentivare le attività di micro-credito a supporto delle nuove aziende e del commercio, anche mettendo a disposizione fondi patrimoniali comunali di garanzia; eliminare i vincoli e le tempistiche burocratiche per aiutare chi fa impresa; impiegare le ex caserme come spazi multiservizi a disposizione di chi vuole cominciare una nuova attività  professionale ed imprenditoriale (start up).

Andranno cercati nuovi accordi con l’Università perché le sue eccellenze siano fruibili alla città, attraverso la creazione di eventi internazionali, aprire spazi all’aperto per mostrare le migliori eccellenze.

Vanno potenziati e resi sinergici i raccordi con Bruxelles per agevolare e intensificare la richiesta di fondi Europei da impiegare in cultura, arte fluviali, lavoro.

Nel turismo serve una regia per la capitale turistica del prossimo decennio, per creare il vestito al turista.

A partire dall’utilizzo del web-marketing, da una riorganizzazione dei musei, al rilancio del turismo congressuale (anche con soluzioni che si integrino con lo sviluppo industriale in senso tecnologico scientifico) e alla definizione di pacchetti turistici integrati (specie con le Terme). Si dovranno proporre percorsi per una città “evento” affinché il turista che giunge a Padova, trovi una città accogliente e capace di stimolarlo a 360 gradi e che gli crei  l’abito su misura (cultura, teatro, arte, concerti, spiritualità..), anche proponendo, ad esempio, Padova come esempio unico dell’Italia del trecento, legando le città murate (Cittadella, Montagnana, Este, Monselice) i borghi medievali (es Arquà Petrarca), le piazze e il Salone con la cultura di Giotto, dei giotteschi, di Donatello e del Bò, l’esperienza spirituale di Sant’Antonio.

3. Opere, nuova centralità e territorio Prudenza nell’ulteriore consumo di suolo, se non per progetti già avviati o prioritari. Di fronte al contenimento della spesa pubblica è richiesta una verifica della presenza di idonei stanziamenti, dell’utilità, dei benefici sociali e degli impatti ambientali circa la realizzazione di nuove grandi opere, a partire dal Nuovo Ospedale.

Obiettivo prioritario sarà il miglioramento della qualità delle opere esistenti (tangenziale, edifici pubblici e privati, ecc). Inoltre di fronte a progetti di una certa complessità chiediamo venga definito un metodo di lavoro che permetta di stabilire tempi certi, informazioni chiare e finanziabilità delle opere; prendendo spunto dalle best practice Europee, come ad es. il mandato di studio parallelo in Svizzera.

Si alla casa della musica nell’ex tesoreria degli eremitani, con collegamento con il conservatorio Pollini, creando il quartiere latino della cultura, mettendo in rete tutto quel che offre il comparto, dalla basilica degli Eremitani all’ex cinema Altino, all’ex casa del Bembo al Centro San Gaetano.

Lavorare sull’intermodalità e sull’integrazione delle varie reti (autobus, SIR, treno, bici …) per evitare sovrapposizioni e sprechi. Trovare finanziamenti per una mobilità pubblica innovativa integrata con un nuovo sistema di parcheggi, ultimando l’idrovia Padova – mare. I fiumi possono diventare veicolo di fruizione cittadina con pochi pontili e valorizzando operatori esistenti, può avviarsi un servizio di trasporto fluviale, dal ponte dei Graissi alle Porte Contarine.

E’ importante riprogettare la città, facendola tornare a vivere, riqualificando l’esistente, puntando sul social-housing (sull’esempio di Olanda e Danimarca), evitando la definizione di ghetti, cercando di far tornare i giovani Padovani usciti in periferia.

Riqualificare le aree degradate della città, a partire dalla situazione di via Anelli e del comparto Arcella-Borgomagno, facendo attenzione alle richieste dei comitati cittadini.

Avvicinare i parcheggi alle mete: esistono parcheggi poco utilizzati che con un collegamento innovativo diventerebbero utilissimi (ad es. il park in struttura di via Avanzo potrebbe essere collegato con un tapis roulant protetto lungo la ferrovia).

L’inceneritore di Padova deve dotarsi di un moderno servizio di teleriscaldamento.

4. Famiglia e welfare: Educare per progredire e dare speranza

L’ex Foro Boario diventi il primo villaggio h 24 per bimbi, nonni, famiglie e giovani, ospitando aree ludiche tradizionali e zone con giochi interattivi, utilizzando anche il planetario, le mura e magari giochi d’acqua o giri in barca nei fiumi e sulle rive.

Valorizzare e rivitalizzare i luoghi di aggregazione, a partire dalle biblioteche di quartiere, che possono diventare espressione di solidarietà intergenerazionale, posti di risveglio culturale per anziani, bimbi, giovani, famiglie, sull’esempio dell’Emila Romagna.

Con la stessa logica dare nuova linfa agli impianti sportivi padovani, ristabilendo la posizione di fulcro educativo dello sport per giovani e bambini.

Puntare sulla solidarietà intergenerazionale cercando di trovare momenti di incontro tra anziani e giovani, per valorizzare e imparare vecchi mestieri, per valorizzare competenze e arti.

Promuovere una tassazione, in particolare per quanto riguarda i rifiuti, basata sugli effettivi consumi e non sulla cubatura delle abitazioni.

Maggior attenzione alle famiglie Padovane, nell’accesso ai servizi e alla casa, seguendo il criterio della residenzialità.

Sostegno alla rete pubblica dei nido cittadini e incentivazione delle forme di accoglienza flessibili dislocate sul territorio. Più nido aziendali/interaziendali e un programma di formazione genitoriale continua a supporto nel ruolo educativo, per aiutare le coppie nella loro crescita e nell’educazione dei figli.

Il lavoro della prossima amministrazione sarà improntato sulla trasparenza, sull’attenzione ai costi, con l’obiettivo di tagliare la spesa e abbassare dove possibile la tassazione sui cittadini.

Sussidiarietà: Migliorare l’interazione dei soggetti locali attivi dai centri civici, alle parrocchie agli assistenti sociali, i medici di base, le scuole e le associazioni. Si possono così prevenire episodi di disagio sociale e dare risposte più tempestive ai problemi che toccano da vicino i nostri concittadini, sviluppando ancor di più una solidarietà territoriale. In quest’ottica la rete civica, a partire da pensionati volontari e dai giovani in servizio civile, può essere di grande aiuto.

Smart city, creare i presupposti per una nuova digitalizzazione della città.

Con risorse molto inferiori ai potenziali benefici in termini di risparmio, il comune può regalare un domicilio digitale ad ogni nucleo familiare. Certificati e prenotazioni di ogni tipo potrebbero arrivare e partire da casa propria. Si devono quindi creare le condizioni per un rapido e continuo scambio di informazioni fra pubblico e privato. Estensione a tutto il centro storico e, in seconda battuta, all’intera area comunale della rete WI-FI e dell’accesso free ad internet.

5. Partecipazione: Tutti i candidati al consiglio comunale diventano la “camera bassa” di Padova e verranno consultati almeno una volta all’anno in occasione del bilancio. I tre più votati e non eletti in ognuna delle 33 unità urbane saranno i gastaldi delle varie zone, favorendo il confronto con l’Amministrazione e almeno una assemblea annuale sullo stato dei servizi. Tutte queste funzioni saranno gratuite.