Immigrazione a Padova

Immigrazione a Padova

L’episodio avvenuto due giorni fa nei pressi della sala di preghiera di via Anelli testimonia la difficile convivenza che si registra all’interno della comunità padovana dei fedeli musulmani. Stando a quanto si apprende dai quotidiani locali, qualche decina di persone si è riversata in strada inscenando una protesta contro i vertici dell’associazione Rahma, che gestisce il centro, accusata di mantenere una linea troppo morbida nei confronti dell’amministrazione comunale. La manifestazione, che si è presto conclusa in seguito all’arrivo delle forze dell’ordine, aveva lo scopo di puntare i riflettori sulla ormai precaria situazione strutturale del centro Serenissima (un ex-supermercato) che fa sempre più fatica ad accogliere un numero di persone in aumento nel corso del tempo.

Noi dell’Albero riteniamo che l’esercizio del culto vada garantito nel rispetto di criteri di sicurezza, non da ultimo legati anche alla dimensione degli spazi. L’associazione Rahma ha acquistato un immobile a Ponte di Brenta ma per il momento vi sono degli ostacoli burocratici che impediscono il trasferimento della sala di preghiera. La nostra speranza è che la vicenda possa trovare una soluzione in tempi brevi, ma è altrettanto necessario che si continui a lavorare sul terreno della tolleranza e del rispetto delle regole. Associazioni culturali, amministrazione comunale, mediatori culturali, istituzioni varie in generale debbono impegnarsi per salvaguardare la convivenza pacifica della comunità immigrata, anche per evitare che vicende del genere alimentino inutili pregiudizi in una città che spesso nel recente passato ha avuto esperienza di episodi di violenza e di delinquenza e tuttora conosce situazioni di degrado in diverse zone della suo territorio.

Tutto ciò rappresenta un’esigenza fortemente avvertita da noi del movimento Albero, convinti che la domanda di sicurezza, integrazione e convivenza pacifica provenga da tutta la cittadinanza padovana. La fase storica che stiamo vivendo è attraversata da profondi cambiamenti non solo in Italia ma anche e soprattutto in quei paesi a maggioranza musulmana da cui una buona parte degli immigrati che accogliamo proviene. E’ indispensabile poter disporre di tutti gli strumenti utili ad accogliere in sicurezza le persone che chiedono di poter trovare asilo in Italia e a Padova: tra questi, spazi adeguati per la pratica del culto, ma anche controllo di questi spazi per prevenire situazioni di violenza. L’immigrato è innanzitutto un essere umano: se viene accolto deve poter essere messo nella condizione di trovare un lavoro, non solo per evitare che finisca assorbito in circuiti delinquenziali, ma per fare in modo che realizzi la sua essenza di uomo e renda operative le sue potenzialità.

La questione immigrazione è di enorme complessità ed andrebbe affrontata a livello di governo nazionale predisponendo anzitutto un’adeguata politica dell’integrazione. Nel nostro piccolo, proponiamo questi pochi accorgimenti in “stile Albero” che potranno non rappresentare la soluzione al problema ma possono servire per rispondere ad alcuni suoi aspetti in maniera incisiva.