Viabilità in centro storico, serve un disegno più coraggioso

Viabilità in centro storico, serve un disegno più coraggioso

Auto che sfrecciano nell’area storica della città, lungo vie dove la velocità massima consentita è di appena 30 chilometri orari, nella cosiddetta “zona 30”. Uno scenario ormai purtroppo comune in centro, un problema con cui da un po’ di tempo a questa parte fanno i conti residenti e passanti. Quali i motivi alla base di questa situazione? Oltre che dalla maleducazione, molti sono spinti “alla trasgressione” dalla certezza di non incappare in alcun controllo. Non solo: le molte vie a senso unico con una sezione stradale piuttosto larga rappresentano un incentivo a premere sul pedale dell’acceleratore.

Tutti possiamo immaginare le conseguenze di quest’ennesimo capitolo di malcostume: aumentando la velocità dei veicoli, accresce il pericolo sia per i pedoni, sia per i ciclisti; inoltre la certezza di poter usufruire di circuiti di attraversamento vero e proprio del Centro città mantenendo una certa velocità commerciale, incentiva gli utenti a sfruttare questi percorsi con conseguente aumento di traffico e di inquinamento sia ambientale che acustico.

Numerose sono le proteste da parte dei residenti che continuamente giungono alla Commissione Urbanistica e Verde Pubblico del Quartiere 1 Centro, di cui faccio parte in rappresentanza del movimento L’Albero. Rimostranze affiancate da proposte fra le più disparate: dall’istallazione dei dissuasori, all’inversione di senso di marcia di una certa strada, alla chiusura delle vie del Centro, all’istallazione di barriere con possibilità di apertura solo ai residenti; richieste comunque sempre improntate alla soluzione del contingente, senza mai tener conto che la “propria legittima richiesta” comporterà inevitabilmente problemi ai residenti delle vie accanto: un esempio per tutti, l’inversione del senso di marcia di via Filzi a scapito dell’aumento del traffico in via Cesare Battisti.

Come abbiamo avuto modo di scrivere già nel 2009 nel programma elettorale per il Quartiere 1 per la lista civica L’Albero, dobbiamo avere il coraggio (soprattutto politico) di affrontare la questione del traffico in centro storico, non in maniera puntuale, ma nella sua totalità. La velocità commerciale fissata a 30 km/h, va fatta rispettare, ma per farlo non basta istallare una serie di cartelli indicatori. A nulla servirebbe la posa di dissuasori, perché limiterebbero la velocità dei mezzi solo in corrispondenza degli stessi, aumentando paradossalmente i livelli di smog nel momento in cui i veicoli riaccelerano dopo averli oltrepassati.

Se si vuole realmente ridurre in modo definitivo la velocità bisogna restringere, dove possibile, la sezione stradale utile al transito dei veicoli così come è stato fatto in numerose città europee (penso per esempio al centro storico di Madrid), chiaramente tenendo conto dell’ingombro dei mezzi commerciali che ogni giorno devono poter transitare nelle vie del centro storico. Una carreggiata più stretta impone al conducente una maggior attenzione nella guida e di conseguenza una minor velocità; contestualmente la parte sottratta al traffico veicolare potrebbe essere utilizzata per creare nuovi percorsi ciclabili, oppure per allargare i marciapiedi, chiaramente senza mai ridurre il numero di posti auto presenti lungo gli assi stradali del centro.

Una minor velocità comporterebbe minor rischio per pedoni e ciclisti, una riduzione delle emissioni sonore , dello smog e nel tempo una sicura diminuzione del traffico di attraversamento, in quanto un percorso “lento” anche se più breve, risulterebbe sicuramente penalizzante rispetto ad altri circuiti esterni percorribili a velocità maggiori (per esempio la circonvallazione interna), il tutto a sicuro beneficio di vaste porzioni di centro storico che oggi si trovano trasformate in vere e proprie camere a gas.

La soluzione prospettata è sicuramente impegnativa sia dal punto di vista progettuale che economico, si pensi ad esempio all’istallazione di delimitatori di carreggiata, ma potrebbe essere l’occasione per ridisegnare o meglio, riqualificare nel suo complesso, l’arredo urbano del cuore della città, un aspetto troppo spesso lasciato al caso: il passante o il turista che attraversa il centro viene spesso colto da un senso di smarrimento e disordine. Una spiacevole sensazione che potrebbe essere eliminata con un coraggioso progetto di revisione complessiva dell’arredo, in modo da imprimere all’area un aspetto ordinato e coerente nel suo insieme.

Arch. Carlo De Pace – L’Aalbero – Q.1