Un Albero che guarda al futuro

Un Albero che guarda al futuro

Dopo aver debuttato ufficialmente in occasione delle elezioni amministrative del 2009, il movimento politico L’Albero non si è dissolto né ha affievolito la sua azione: a differenza di altre realtà – durate il tempo della campagna elettorale – questo nuovo gruppo composto da giovani padovani ha continuato a operare nel territorio cittadino. I rappresentanti dell’Albero – che si incontrano per discutere i problemi della città e del Paese almeno una volta alla settimana – partecipano attivamente, con il loro contributo di idee e di proposte, ai lavori delle commissioni dei quartieri 4 e 1.  Il 2011, per il movimento politico di ispirazione cristiana, è iniziato con la partecipazione all’udienza generale del Papa mercoledì 5 gennaio, a pochi giorni dall’uscita del messaggio per la 44a giornata mondiale della pace “libertà religiosa, via per la pace”. Un appuntamento importante, un’occasione per trovare nuove motivazioni e nuovo slancio per affrontare le sfide che attendono l’Albero. Il movimento politico – i cui fondamenti sono riassumibili in “verità e sviluppo per la democrazia” – è promotore di uno sviluppo integrale dell’uomo e vede nella ricerca del vero la chiave attraverso cui lo sviluppo si può diramare in ogni direzione. Culturalmente questo significa anche che  lo sviluppo è tale se tiene in considerazione anche la parte intima spirituale dell’individuo: un risveglio delle coscienze può migliorare l’attenzione alla ricerca del bene comune. La ricerca del vero è un processo che si inserisce all’interno di un tessuto socio-culturale, è da lì che si parte per crescer e migliorare ed è da lì che il senso religioso e la libertà religiosa devono trovare spazio. Come movimento politico sentiamo forte la responsabilità di promuovere questa cultura che guardi alla vita e alla vita piena delle persone, già  in occasione delle elezioni amministrative di Padova avevamo proposto delle politiche che valorizzassero la dimensione spirituale del singolo e della comunità, grazie in particolare al fatto che la città del Santo è meta di pellegrini da ogni parte del mondo. Non ci dobbiamo mai dimenticare che l’Italia ha una cultura e una spiritualità cristiana che si è sviluppata grazie al sangue dei santi che l’hanno attraversata e il loro messaggio di speranza rimane perché è stato forte di un annuncio di verità, che non si è imposto con la forza, ma con la forza stessa della verità. Risvegliare questo vulcano,  promuovere il senso religioso e l’attenzione alla parte intima degli individui, è un obbiettivo che ogni  realtà politica dovrebbe porsi per migliorare il tessuto sociale e guardare ad un benessere che abbia come fine ultimo la pace. L’articolo 4 della Costituzione stabilisce che “ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”, è con questo spirito dei padri costituenti che dobbiamo guardare al futuro partendo dalle nostre radici ma guardando con gran rispetto e valorizzando anche le altre realtà di fede presenti sul territorio, sia proprio la ricerca del vero a spingere tutti ad un elevamento culturale, morale, sociale ed economico della nostra società.  Che la metafora dell’Albero sia e divenga veramente un segno di speranza in un momento di gran confusione come quello attuale.