Patto Civico-Popolare

Patto Civico-Popolare

PATTO CIVICO – POPOLARE  –  “AL CENTRO PADOVA!”

I sottoscritti rappresentanti di costituende liste civiche e popolari per le elezioni del Comune di Padova del 25 maggio 2014 sottoscrivendo il presente PATTO formalizzano una nuova alleanza civica, condividendo le premesse, il metodo, gli obiettivi e i passaggi operativi, sintetizzati nei seguenti dieci punti:

Le premesse

  1. 1.   I padovani devono liberarsi dalla paura dell’insicurezza, della disoccupazione e della povertà.
  2. 2.   SPERANZE e NUOVE CERTEZZE non possono arrivare dalla casta del PD incistatasi nel ventennio di Zanonato, che ha abbandonato la nostra città a un inaccettabile degrado sottraendole la naturale centralità, arriveranno dalla casta “destro-forzista”, che nell’ultimo decennio ha lasciato Padova all’apparato di via Beato Pellegrino, mai offrendo credibili alternative.
  3. 3.   SPERANZE e CERTEZZE dipendono perciò da uno scatto di responsabilità civico e popolare, dalla disponibilità all’impegno di chi, cioè, non ha avuto rendite dai Palazzi, ma resiste nella quotidianità, educando i giovani con la cultura, con lo sport, con la solidarietà, con l’imprenditoria e sostenendo l’ “altro” condividendone il bisogno.

Cambiare metodo: la dimensione comunitaria

  1. 4.   Non si può più governare senza ascoltare. La nuova Amministrazione deve avere reali strumenti di partecipazione per “accorgersi in tempo reale del reale”! Serve una classe dirigente umile e totalmente immersa nelle dinamiche popolari. Perciò, fra l’altro, dovranno valorizzarsi tutti i candidati al Consiglio Comunale per essere sempre in osmosi con il territorio.
  2. 5.   Si deve imparare a governare senza (necessariamente) spendere risorse pubbliche. Di fronte a un bisogno di una persona prima di intervenire direttamente con gli strumenti pubblici vanno supportate le comunità intermedie che possono rispondere e accogliere quella persona, con risultati più efficaci e costi molto inferiori. Significativamente le liste civiche sono spesso espressioni di ambiti sociali in cui la vivacità sociale è pronta a diventare il primo protagonista (sport, terza età, imprenditoria, ecc). L’esempio del metodo vecchio di governare? Voler razionalizzare alcune strutture sanitarie spendendo cifre da capogiro, per ottenere un presidio con minore capacità ricettiva e lasciando un “buco” pericolosissimo nel centro storico.

NO, dunque, a questo nuovo Ospedale voluto dalle caste di tutti i Palazzi padovani e veneti!

 

Obiettivi per sicurezza, occupazione, sostegno

  1. 6.   RITENIAMO che la morsa di INSICUREZZA in cui versa Padova sia l’effetto, non la causa del degrado! A maggior ragione vogliamo azioni severe contro il degrado e l’illegalità per a) garantire l’allontanamento effettivo dei clandestini votati al delitto: b) rendere capillare il controllo, anche introducendo, da un lato, bonus fiscali a chi si associa su base condominiale o zonale per dotarsi di strumenti di vigilanza e, dall’altro, per avere certezza che a ogni segnalazione sia rendicontato un controllo da parte della polizia municipale e delle forze dell’Ordine.
  2. 7.   Urgono NUOVE CENTRALITA’ PER CREARE POSTI DI LAVORO E VIVACITA’. Le leve urbanistiche o gli accordi per l’area metropolitana vanno liberate da vecchie logiche ispirate a un cemento che nessuno vuole più. Invece, per creare nuovi posti di lavoro vanno usate per attirare su Padova nuove funzioni strategiche e centralità venete ed Europee, così come in Europa e nel mondo vanno esaltate le eccellenze patavine. Dobbiamo inventare la capacità di “riqualificare”, nell’edilizia, nelle funzioni urbane, nei servizi, in una mobilità moderna e integrata negli spazi civici le decine di aggregati urbani naturali della città. Padova sia, ad esempio, la capitale veneta della logistica, del turismo veneto complementare a quello veneziano, dei servizi innovativi, della ricerca a supporto della produzione, così da attrarre nuova occupazione e vivacizzare tutto il tessuto urbano.
  3. 8.   E’ necessario accorgersi delle nuove, diffuse e silenziose POVERTA’, che dilagano in città. Il Comune deve mettersi in contatto con ogni famiglia, soprattutto portando a domicilio e insegnando le nuove potenzialità digitali, per poi valorizzare e favorire una relazione comunitaria fra chi vive un disagio economico, occupazionale, di salute, esistenziale o educativo con famiglie, associazioni sportive e caritatevoli, istituzioni scolastiche, categorie, la cooperazione negli ambito produttivi e abitativi, così da potenziare, monitorandone i risultati, la reti di solidarietà della città.

 

Operosi e operativi: le tappe

  1. 9.   I soggetti civico-popolari firmatari del presente patto affermano: a) la specificità e la libertà di iniziativa di ciascuno di essi e, al tempo stesso: b) costituiscono un libero coordinamento con i riferenti di lista e un portavoce, che si impegna a collegare le liste in coalizione e che si muoverà nei prossimi 7-10 giorni come si prevede al successivo punto 10), affinché l’alternativa civica non si fermi a una pur pregevole testimonianza, ma acquisisca la forza dell’unica alternativa verosimile all’attuale Amministrazione, convinti che nessun tentativo di “destra” possa, a Padova, avere possibilità di vincere con l’uscente in un eventuale ballottaggio. A tal fine, invita tutti i candidati “alternativi” a manifestare la propria disponibilità a una convergenza più ampia.
  2. 10.    Il coordinamento civico si impegna: a) a svolgere nei prossimi giorni incontri con i candidati e le forze civiche e politiche che condividono le premesse suesposte; gli appuntamenti potranno essere chiesti entro venerdì all’indirizzo mail padovaalcentro@gmail.com, al telefono 3401956922 ovvero contattando il portavoce; b) ad accogliere altre rappresentanze che ne facciano richiesta; c) a svolgere il confronto di cui alla lettera a) verificando la possibilità di una ampia convergenza sul metodo e sugli obiettivi descritti; d) a indicare, entro 7-10 giorni dalla sottoscrizione del presente “patto” una innovativa aggregazione sulla base della condivisione delle premesse, del metodo e degli obiettivi, che abbia le potenzialità di rappresentare una proposta fortemente innovativa e credibilmente alternativa all’attuale situazione; e) a scegliere, solo se l’obiettivo precedente non risultasse possibile, un proprio candidato raccogliendo le eventuali disponibilità del portavoce e dei capilista designati: f) ad assumere le precedenti decisioni votando nell’ambito del coordinamento, anche a maggioranza.

Padova, 1 aprile 2014